sabato 16 febbraio 2013

Eleocharis carniolica

Questa specie è considerata a rischio d'estinzione in Italia (VU: specie vulnerabile; Scoppola & Spampinato, 2005. Atlante delle specie a rischio di estinzione, SBI), ma condizione più importante è una specie inclusa nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (comunemente conosciuta come Direttiva Habitat).
Conseguenza di questo ultimo status è che E. carniolica rientra tra le “specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione”, ovvero nel caso specifico di un Sito di Importanza Comunitaria (SIC).  La protezione dei luoghi dove la specie cresce appare ancor più necessaria alla luce della rarità della specie a livello nazionale, nonostante le recenti segnalazioni per la Toscana (Lastrucci & Becattini, 2007. Webbia, 62), in quanto gli ambienti in cui vive sono ecologicamente piuttosto fragili.

Nei pressi del Lago di Monate,
Ternate, 
8.68-45.77; agosto 2012.

In Lombardia, esistono segnalazioni recenti per la Valtellina, le Grigne e i Boschi delle Groane (v. Scoppola & Spampinato, op.cit.). Esiste un campione di erbario (MSNM) del 1955 per il Lago di Monate. Ricerche in quest’ultima area hanno consentito di individuare E. carniolica in un prato, diviso da una strada che pertanto separa le piante in due popolazioni vicine tra loro. Il prato regolarmente falciato, dove ristagna l’acqua nei periodi maggiormente piovosi,  è stato marginalmente oggetto di un recente intervento di edilizia, senza che questo abbia intaccato la popolazione di  E. carniolica. A fine estate sono stati osservati anche le conseguenze del passaggio di un gregge.


Nel Parco Brughiera Briantea,
Lentate sul Seveso, 
9.15-45.69; ottobre 2012.


In seguito, E. carniolica è stata riscontrata anche nel Parco Brughiera Briantea, sulle sponde di uno stagno artificiale. A fine estate, il livello dell’acqua risulta basso in quanto lo stagno è alimentato pressoché esclusivamente dalle precipitazioni. Sui tratti di sponda lasciati quindi liberi dall’acqua, si rinvengono sparute piante di E. carniolica. Le sponde sono soggette a un’intensa frequentazione, di conseguenza il calpestio compatta il suolo e deprime la copertura vegetale.









Campioni provenienti da entrambe le località sono conservate in erbario (MSNM). La specie, di per sé poco appariscente, meriterebbe comunque una maggior attenzione e le popolazioni dovrebbero godere di una maggiore grado di tutela.