Descrizione:
- liana rampicante erbacea, annuale; fusti lunghi 2-5 m e più, provvisti di cirri ramosi, pubescenti e più o meno vischiosi
- foglie con lamina cuoriforme divisa in 5 lobi palmati, lunga 5-7 cm, piuttosto tenue
- fiori ♀ e ♂ portati da una stessa pianta in infiorescenze distinte; i maschili in racemi ascellari, i femminili in capolini pauciflori lungamente peduncolati; corolla giallastra
- frutto composto da un aggregato di acheni (3-20), ciascuno di forma ovoide, coriacea, giallastro, lanoso e irto di setole
- facile, non confondibile con altre specie
- biodiversità: forma dense coperture monospecifiche che impediscono la crescita di tutte le altre piante
- ecosistemi: in inverno lascia il suolo nudo, esposto all'erosione lungo le rive dei corsi d’acqua
- paesaggio: forma coperture “innaturali”, soprattutto su alberi e lungo le rive dei corsi d’acqua e zone umide
- agricoltura: infestante nelle coltivazioni estive
- entomofauna: attrae numerosi insetti pronubi (incluse le api)
- ornamentale: eccellente tappezzante (ma praticamente non più utilizzata)
- popolazioni in ambienti naturali: presenti soprattutto su suolo umido
- possibile contaminazione di sementi
- acqua: trasporto dei semi nella corrente
- animali: i semi si possono attaccarsi al pelo
- movimentazione di terra infestata da semi (forma banca di semi sepolti nel suolo)
- applicazione rigorosa della normativa regionale sugli ambienti naturali (LR 10/2008)
- evitare la fruttificazione (VIII-X) per il controllo della produzione di semi
- ripulitura automezzi che hanno lavorato in aree infestate
specie di difficile contrasto; richiede un notevole sforzo combinato tra i metodi (la banca di semi viene esaurita non prima di tre anni); la germinazione viene promossa ad ogni evento di precipitazioni nel periodo IV-IX
- Fisici:
- sradicamento: manuale, molto efficace su piccole popolazioni, facile su giovani piante
- sfalcio: periodo migliore prima della maturazione dei semi, ma sono necessari diversi tagli (almeno 1 ogni mese) per evitare la fioritura e quindi la fruttificazione
- aratura: semi che sono sepolti a una profondità di ca.15 cm hanno una limitata capacità di emergenza
- erpicatura: può essere utilizzata per contrastare l’attecchimento delle plantule
- inondazione: il ristagno d’acqua prolungato può essere un’alternativa in ambienti in cui è possibile attuarlo
- Chimici:
- diserbo con glifosato all'emergenza delle piante (IV-V), prima che le piante si accrescano rendendo difficoltoso l’intervento (e quindi necessario uno sfalcio su piante che hanno già raggiunto un portamento lianoso)
- nei trattamenti precoci, dalla banca di semi sepolta nel suolo nascono nuove piante; quindi, trattamenti successivi si rendono necessari per esaurire la banca di semi sepolta nel suolo
- Gestionali:
- la piantumazione di alberi e arbusti con chioma densa può aiutare il controllo, ma soltanto abbinata ai precedenti trattamenti
- anche la semina di erbacee perenni formati un cotico denso e continuo aiuta a contrastarne l’insorgenza