venerdì 8 marzo 2013

Fallopia

Descrizione delle specie del genere Fallopia, spontaneizzate: F. baldschuanica (Regel) Holub e F. multiflora (Thunb.) Haraldson.

Descrizione:
  • liane perenni caducifoglie; fusti rampicanti, lunghi 3-10 m
  • foglie con ocrea (guaina tubolare che avvolge il fusto al di sopra del punto di inserzione del picciolo) e alterne; lamina ovata o leggermente ellittica, lunga 3-15 cm, intera o irregolarmente crenata; picciolo di 1-7 cm, con alla base una fossetta nettarifera sul lato esterno
  • fiori riuniti in infiorescenze a panicolo, lunghe sino a 15 cm ascellari e terminali; tepali 5, bianchi o rosati, i 3 esterni alati e accrescenti nel frutto
  • frutto formato da un achenio marrone scuro e lucido

Fallopia baldschuanica_01 Fallopia aubertii_34 Fallopia aubertii_00s_ok
F. baldschuanica: portamento (Montevecchia, LC, 9.38-45.71 ; luglio 2011)
fiori (Lentate Verbano, VA, 8.65-45.76 ; giugno 2005)
foglia (Lentate Verbano, VA, 8.65-45.76 ; giugno 2005)
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F. multiflora: portamento (Cittiglio, VA, 8.66-45.90; ottobre 2006)
fiori (Cittiglio, VA, 8.66-45.90; ottobre 2006)
foglia (Cittiglio, VA, 8.66-45.90; ottobre 2006)

Riconoscimento:
  • due specie esotiche naturalizzate:
    • F. baldschuanica (Regel) Holub: rizoma assente, fusto con fascetti ascellari di foglie, foglie con apice acuto, fioritura tardo estiva
    • F. multiflora (Thunb.) Haraldson: rizoma presente, fusto senza fascetti ascellari di foglie, foglie con apice acuminato, fioritura autunnale
  • dal poligono del Giappone (Reynoutria japonica) si riconoscono per i fusti esili e rampicanti/striscianti (relativamente robusti ed eretti in R. japonica)
  • le specie autoctone del genere Fallopia si riconoscono per essere piante lianose annuali, i cui fusti raggiungono soltanto qualche metro e per le infiorescenze ascellari poco appariscenti
  • dalle specie della famiglia delle Convolvulaceae (soprattutto del genere Calystegia) si riconoscono per la presenza dell’ocrea

Impatti:
  • biodiversità: formano dense coperture monospecifiche che impediscono la crescita di tutte le altre piante
  • ecosistemi: coprono completamente il suolo, alterandone i processi biogeochimici
  • paesaggio: costituiscono coperture “innaturali”, anche su manufatti e soprattutto su alberi


Usi e benefici:
  • ornamentale: eccellenti tappezzanti (elevata velocità di crescita)
Fonti di dispersione:
  • commercio: sono piante comunemente vendute
  • giardini: coltivate come ornamentali tappezzanti
  Vettori di dispersione:
  • vegetativa, tramite soprattutto propaggini (fusti radicanti)
  • semi: forse non importante (probabilmente tutte le attuali popolazioni derivano dalla riproduzione vegetativa di poche piante introdotte)

  Prevenzione alla dispersione:
  • evitare assolutamente di piantare queste specie: sono esuberanti e la loro crescita richiede ricorrenti e impegnativi interventi per il contenimento
  • il materiale vegetale tagliato deve essere immediatamente distrutto, se non conferito immediatamente ad un sito di compostaggio professionale
     

Metodi di contrasto alla specie:
non sono disponibili indicazioni dettagliate; il rimedio più sicuro è evitare di piantarle e intervenire immediatamente per una loro eliminazione dai luoghi di proprietà pubblica
  • Fisici:
    • lo sfalcio è poco efficace, senza la rimozione dell’apparato radicale
    • indicativamente ogni 2-3 settimane per tutta la stagione vegetativa, al fine di esaurire le riserve nell’apparato radicale
    • lo sfalcio appare necessario per contrastare l’accrescimento in altezza e applicare quindi il diserbo
  • Chimici:
    • trattamento fogliare con glifosato sulla ricrescita dopo lo sfalcio (alla fine della stagione vegetativa, indicativamente VIII-IX)
  • Gestionali:
    • a piantumazione di alberi e arbusti con chioma densa può aiutare il controllo, ma soltanto abbinata ai precedenti metodi