lunedì 21 aprile 2014

Primula vulgaris


In ambienti con buona naturalità, come prati e boschi, localizzati nei pressi di aree antropizzate, è facile osservare popolazioni di Primula vulgaris in cui tra le più comuni piante a fiore giallo, ne compaiono altre a fiori rosa carne.


Primula vulgaris ibrido
(febbraio 2012; Varese, 8.48-45.48)

Decisamente più rara è invece la comparsa di piante a fiore bianco.
Primula vulgaris ibrido
(marzo 2014; Varese, 8.48-45.49)


Tutte queste piante a fiore non giallo derivano con tutta probabilità da un’introgressione di piante “selvatiche” di P. vulgaris con piante a fiori con diversi colori coltivate nelle vicinanze in  vasi, direttamente in giardino, ecc. Queste piante con diversi colori, in genere mai osservabili presso le popolazioni a fiore giallo, sono tutte cultivar di P. vulgaris ottenute con incroci tra le diverse sottospecie (in particolare la subsp. sibthorpii). Il polline di queste cultivar è stato probabilmente trasportato da insetti pronubi su fiori di piante “selvatiche” e i conseguenti semi, una volta germinati, hanno dato origine a queste piante a fiore rosa o bianco. In definitiva, si tratta di un processo di inquinamento genetico, chiaramente manifesto quando compaiono questi fiori non gialli.