martedì 23 dicembre 2014

Molinia caerulea e M. arundinacea


In Insubria, il genere Molinia Schrank include due principali entità tassonomiche, considerate talvolta a livello di specie, in altre a livello di sottospecie.


Senza entrare nel merito nella questione di quale rango tassonomico è più appropriato, si tratta comunque di taxa molto importanti, in quanto presenti in numerose comunità vegetali di particolare interesse conservazionistico. Una recente pubblicazione scientifica su questo genere (Dančák et al., 2012. Preslia, 84) ha attirato la mia attenzione per la meticolosità della ricerca e per il numero di caratteri per riconoscere i taxa. Essendo da anni interessato a come distinguerli e avendo già acquisito una certa convinzione in merito, ho raccolto (e coltivato) alcune piante raccolte in diversi ambienti. La mia attenzione si è soprattutto soffermata su come distinguere i taxa in base ai caratteri vegetativi. Prendendo spunto dalla pubblicazione citata, ho quindi analizzato la lunghezza degli stomi nella pagina adassiale delle foglie. Di seguito vengono riportati i risultati di tutte queste osservazioni, comunque ancora allo stadio preliminare.

molinia_stomi
Lunghezza degli stomi nella pagina adassiale delle foglie (su campioni freschi), in rapporto ai taxa del genere Molinia.

Il grafico box-plot evidenzia i tre gruppi di dimensioni stomatiche, ricavati dall’analisi sul fresco dei campioni. Questi gruppi corrispondono appieno alle dimensioni stomatiche riportate da Dančák et al. per i tre taxa citati nella loro pubblicazione scientifica.Le dimensioni minori sono riportate per M. caerulea (L.) Moench, mentre quelle maggiori per M. arundinacea Schrank subsp. arundinacea. Le dimensioni intermedie corrispondono a un nuovo taxa, M. arundinacea  Schrank subsp. freyi Dančák. Questa sottospecie è riportata da Dančák et al. soltanto per il sud-est Europa, ma dalle mappe appare chiaro che il numero di campioni esaminato per le Alpi Meridionali da questi Autori è decisamente ridotto (non è riportata nemmeno M. caerulea).

molinia_stomi2
Relazione statistica tra numero cromosomico e lunghezza degli stomi nei taxa del genere Molinia.

I tre taxa presentano un differente numero cromosomico che determina dimensioni progressivamente maggiori negli organi delle piante, come riportato da Dančák et al. Ad esempio, nel grafico a punti sopra mostrato si è ipotizzato che M. caerulea è diploide, M. arundinacea subsp. freyi è ottoploide e la sottospecie nominale di M. arundinacea è dodecaploide. Di conseguenza esiste una relazione lineare, statisticamente significativa, tra numero cromosomico e lunghezza degli stomi misurata nei campioni analizzati.

Molinia coerulea_cavagnano
La torbiera di Cavagnano (VA) ospita M. caerulea.

Dai dati in mio possesso, sotto il profilo ecologico sembrano esserci importanti differenze tra i tre taxa. M. caerulea è esclusiva di torbiere (Oxycocco-Sphagnetea, Scheuchzerio-Caricetea ) o prati su suoli torbosi floristicamente ricchi di specie (Molinietalia caeruleae). M. arundinacea subsp. arundinacea vegeta invece in brughiere (Vaccinio-Genistetalia), boschi acidofili (Quercetalia roboris) e pendii su rocce carbonatiche, spesso con scorrimento di acqua (Seslerietalia caeruleae); è stata comunque osservata anche in prati su suoli torbosi (Molinietalia caeruleae). M. arundinacea subsp. freyi, di cui non si hanno a disposizione molti dati, sembra crescere in ambienti simili alla sottospecie nominale (es. brughiere della fascia montana) e su prati su suoli umidi di natura calcarea (Molinietalia caeruleae).

Molinia arundinacea_lentate
M. arundinacea subsp. arundinacea nella brughiera di Lentate sul Seveso (MB).

Di relativo interesse sembra anche essere il differente comportamento fenologico tra M. caerulea e M. arundinacea. Presso il Pralugano (VA), è stata infatti osservata M. caerulea fiorita precocemente (giugno-luglio) nella torbiera, mentre M. arundinacea, riscontrata invece nei limitrofi boschi, inizia a fiorire verso il periodo  di fine fioritura di M. caerulea (agosto-ottobre).

Molinia freyi_bosisio
Molinieto su suolo calcareo con ristagno idrico (Bosisio Parini, LC), ambiente di crescita di M. arundinacea subsp. freyi.