Descrizione:
- albero caducifoglio, alto anche fino a 30 m; corteccia di colore grigiastra, fessurata longitudinalmente solo nei vecchi esemplari; giovani rami angolosi
- foglie largamente ovato-triangolari, lunghe in genere fino a 10 cm, margine crenato-seghettato, a base piatta o leggermente cordata, con 1-2 piccole ghiandole sessili presso l’inserzione del picciolo
- fiori ♀ e ♂ su piante distinte, penduli in amenti; fioritura precedente alla fogliazione
- frutto formato da una capsula; semi immersi in una massa cotonosa
Riconoscimento:
- è un ibrido tra l'autoctono P. nigra e e l'americano P. deltoides
- è spesso difficile il riconoscimento da Populus nigra, che presenta però giovani rametti arrotondati, la base fogliare cuneata (o talvolta troncata) e l’assenza di ghiandole nel punto di inserzione del picciolo sulla lamina
- biodiversità: forma comunità monospecifiche che alterano soprattutto la tipica composizione di boschi e arbusteti igrofili di importanza conservazionistica
- biodiversità: introgressione con l’autoctono Pioppo nero (P. nigra), con cui condivide lo stesso spazio ecologico; il pioppo nero è divenuto sempre più raro
- biodiversità e paesaggio: le coltivazioni di P. x canadensis superficialmente assomigliano a formazioni boschive; tuttavia il regolare sesto d’impianto, i frequenti trattamenti colturali (sarchiature, sfalci, trattamenti fitosanitari, spalcature, ecc.) e il relativamente breve ciclo colturale (ogni 10-15 anni i pioppi vengono tagliati, le ceppaie rimosse e il terreno arato) determinano un impoverimento della biodiversità e una scarsa nonché effimera consistenza paesaggistica
- salute umana: il polline è considerato allergenico
- produzione biomassa: elevato accrescimento (utilizzato in diversi cloni)
- forestale: impiegato in alternativa all'autoctono Pioppo nero
- coltivazioni: i pioppeti a P. x canadensis rappresentano la maggior coltivazione legnosa in Pianura Padana
- popolazioni spontanee, soprattutto nelle zone golenali
- vento: frutti adatti a questa dispersione (semi avvolti da massa di peli)
- vegetativa: produzione di polloni (scarso metodo di incremento intrapopolazione)
- evitare assolutamente la piantumazione di questa specie al di fuori delle coltivazioni
- preferire l’impiego di cloni ♂
- riconvertire i pioppeti a P. x canadensis non più coltivati da tempo, salvaguardandovi la naturale rinnovazione delle specie forestali autoctone
scarsa è la disponibilità di indicazioni dettagliate; i metodi chimici sembrano comunque essere i più efficaci
- Fisici:
- in generale il taglio stimola l’emissione di polloni
- almeno due tagli l’anno (in estate, periodo migliore fine VII - inizio VIII), ripetuti per molti anni (maggiormente efficace se abbinata ad altri metodi, come quelli chimici)
- doppio cerchio di cercinatura nella parte basale del fusto
- rimozione manuale dei semenzali
- Chimici:
- diserbo con glifosato e 2,4-D: applicazione a fogliazione terminata
- diserbo mirato con 2,4-D e triclopir su ceppaie tagliate di fresco o in catini di iniezione (evitare periodo III-IV)
- Gestionali:
- nelle situazioni ambientali dove è possibile, provvedere a mettere a dimora specie forestali a rapido accrescimento e/o densa copertura delle chiome