Descrizione:
- pianta erbacea perenne, alta fino a 40 cm; fusti fioriferi eretti, fusti stoloniferi fogliosi, allungati sino ad un metro e radicanti ai nodi
- foglie opposte, con forma ovale o ellittico-lanceolata e margine fortemente seghettato; lamina verde ma con evidenti macchie di colore da grigio-argenteo a biancastro, con diverse sfumature e tonalità
- fiori ermafroditi, con evidente corolla bilabiata di colore giallo
- frutto costituito da 4 nucule
- questa specie è probabilmente soltanto una cultivar (“Florentinum”) di L. galeobdolon subsp. montanum (Pers.) Hayek, entità comunque non presente in Lombardia
- superficialmente simile all’autoctono L. galeobdolon subsp. flavidum (F.Herm.) Á.Löve & D.Löve, che però differisce per la mancanza di stoloni (forma infatti piccoli cespi, di rado con corti stoloni, ma mai in estesi tappeti) e le foglie completamente verdi o di rado con piccole macchie chiare
- biodiversità: forma dense coperture monospecifiche che impediscono la crescita di tutte le altre piante, tra cui molte nemorali
- paesaggio: altera la percezione del sottobosco naturale
- ornamentale: ottima specie tappezzante e ornamentale per il fogliame con una colorazione inusuale
- commercio: venduta di frequente come pianta tappezzante
- giardini: utilizzata come tappezzante tollerante l’ombreggiamento
- per via vegetativa (stoloni): i lunghi fusti possono raggiungere parecchie decine di metri dai siti di impianto
- uomo: resti delle operazioni di ripulitura dei giardini abbandonati volontariamente
- evitare in modo assoluto la coltivazione di queste specie
- il materiale vegetale tagliato deve essere distrutto, se non conferito immediatamente ad un sito di compostaggio professionale
non sono disponibili indicazioni dettagliate; i metodi fisici potrebbero essere sufficientemente adeguati ad un suo controllo
- Fisici:
- sfalcio durante tutto l’anno, evitando la fine dell’inverno e la primavera; ripetuto durante la sola stagione vegetativa per almeno 3 volte
- raccolta manuale delle piante, soprattutto in piccole popolazioni o come metodo per completare gli interventi di sfalcio
- Chimici:
- trattamento localizzato con glifosato in autunno, a seguito di interventi di sfalcio
- Gestionali:
- a seguito dei trattamenti, mettere a dimora piante nemorali ad alta capacità coprente (es. Vinca minor) oppure Hedera helix