martedì 16 giugno 2015

Dactylis glomerata subsp. lobata


Dactylis glomerata L. subsp. lobata (Drejer) H. Lindb. è un taxon la cui nomenclatura linneana ha subito una serie di cambiamenti a dir poco sconcertanti, che poco hanno a che fare con l’intima natura biologica della materia…


Indicato anche come D. glomerata subsp. aschersoniana (Graebner) Thell., questo taxon è stato riportato anche come specie a sé e come tale, ad esempio, denominato D. polygama Horvatovsky, binomio con il quale viene riportato nella Flora di Italia (Pignatti, 1982). Si tratta comunque di un taxon ben definito, facilmente riconoscibile dalla comune D. glomerata s.s., ma che è stato però spesso confuso con essa. La distribuzione della subsp. lobata è di fatto ancora poco nota a livello nazionale; di fatto, non era segnalata per la provincia di Varese (Macchi, 2005).

Durante un’escursione sul massiccio montuoso del Campo dei Fiori (VA; 8.47-45.52) nel 2014, mi sono imbattuto in una “strana” pianta del genere Dactylis lungo un sentiero, all’interno di una formazione forestale mesofila su calcare (riconducibile ai cosiddetti boschi di Erythronio-Carpinion), ad una quota di circa 900 m. Come al solito, l’ho raccolta e quindi coltivata per poterla osservare in tutta tranquillità, confrontandola con le D.g. subsp. glomerata che crescono nei prati regolarmente falciati (Arrhenatherion) intorno a casa.

La caratteristica che d’impatto visivo più colpisce è il colore della pianta e in particolare delle foglie. La subsp. lobata presenta foglie di un colore verde tenue, un po’ giallastro, mentre nella subsp. glomerata le foglie sono più scure e di colore verde-glauco. Alcune flore (es. Fischer & al., 2005, Exkursionsflora für Österreich, Liechtenstein und Südtirol), riportano che nella subsp. lobata la lamina fogliare più in alto sul culmo è arcuata, ma l’esemplare coltivato presenta foglie del tutto simili come postura a quelle della subsp. glomerata. Anche alla larghezza della lamina, riportata come minore nella subsp. lobata, non si dovrebbe prestare una particolare attenzione, in quanto esiste una forma diploide  della subsp. glomerata (presente nei prati aridi e di cui tratterò in altra sede) con larghezza fogliare sovrapponibile a quella della subsp. lobata (nella subsp. glomerata tipica dei prati falciati le foglie sono invece più ampie, come si evince dalla foto successiva).

Dactylis polygama_ glomerata
Il differente colore della lamina fogliare nella subsp. lobata (a sinistra) e nella subsp. glomerata (a destra).

Altro carattere distintivo della subsp. lobata è l’ampio margine membranoso delle brattee nella spighetta, in particolare delle glume. Differentemente da quanto affermato in alcune flore (es. Fischer & al., op.cit.), anche le brattee nella subsp. glomerata presentano un margine membranoso, ma mai in modo così sviluppato come nella subsp. lobata.

Dactylis polygama Dactylis glomerata
La spighetta della subsp. lobata (a sinistra) e quella della subsp. glomerata (a destra), in cui si nota la differenza nell’ampiezza del margine membranoso delle brattee, in particolare delle glume.

Nella subsp. glomerata la carena delle brattee, in particolare dei lemmi, presenta peli di due diverse lunghezze, mentre nella subsp. lobata sono presenti soltanto cortissimi peli. Tuttavia bisogna prestare attenzione, perché in alcune spighette i caratteristici peli allungati della subsp. glomerata possono essere poco numerosi o persino mancare; quindi è meglio osservare più spighette, anche di infiorescenze differenti.

Dactylis polygama Dactylis glomerata
Particolare dei lemmi nella spighetta della subsp. lobata (a sinistra) e della subsp. glomerata (a destra), in cui si notano i differenti tipi di peli sulla chiglia della brattea.

Interessante è pure il periodo di fioritura. Mentre la subsp. glomerata  si trova nei prati in piena fioritura da aprile sino a maggio inoltrato, la pianta coltivata della subsp. lobata ha iniziato a fiorire soltanto nei primi giorni di giugno.