Nella precedente stazione dove questa piccola pteridofita era presente, lungo le rive del Lago di Varese, è infatti scomparsa, nonostante le condizioni ecologiche siano rimaste immutate. Probabilmente A. filiculoides non forma popolazioni stabili, a seguito di una introduzione volontaria, come nel caso della stazione al Lago di Varese.
Una seconda stazione è stata di recente scoperta, questa volta lungo le rive del Lago Maggiore. A. filiculoides cresce in un piccolo fosso con acqua ferma o lentamente fluente, assieme a Lemna minor, Lemna minuta e Spirodela polyrrhiza. La piccola pteridofita soverchia completamente le lenticchie d’acqua.
Il fosso è localizzato in un parco pubblico, quindi è possibile una introduzione volontaria di A. filiculoides. Nei prossimi anni sarà interessante osservare se la popolazione di A. filiculoides è in grado di mantenersi.
Le specie del genere Azolla non sono di facile identificazione. In assenza di sporocarpi e soprattutto di megaspore, occorre osservare la forma dei peli presenti sul lobo superiore della foglia. Questi peli si possono osservare allo stereomicroscopio soltanto a un buon ingrandimento (le foto che ritraggono le papille sono state scattate a 90x). In A. filiculoides i peli sono unicellulari e a forma di papilla, mentre presentano almeno due cellule, con l’apicale ricurva, in A. mexicana e A. caroliniana (Lumpkin T.A., 1993, Azolla, Flora of North America), entrambe queste due specie segnalate per il territorio italiano (Pignatti S., 1982, Flora d’Italia; Marchetti D., 1994, Ann.Mus.civ.Rovereto 9).