Di norma questa specie esotica invasiva cresce lungo le rive
dei corsi d’acqua, di rado si rinviene in incolti o aree degradate, sempre su
suolo costantemente umido.
Impatiens glandulifera è considerata una specie esotica
unionale ai sensi Regolamento (UE) n. 1143/2014 e come tale soggetta a una
serie di adempimenti legati a ridurne l’invasività, come specificato dal D.Lgs.
n. 230 del 15 dicembre 2017.
La diffusione di questa specie avviene però anche ad opera
dell’uomo, come è evidente dall’individuazione di una piccola popolazione presente
lungo la strada che sale al Passo del Cuvignone (Castelveccana, VA, 8.68-45.93, settembre 2016).
Questa popolazione è separata da tutte le altre conosciute di questa specie e
sembra essere stata introdotta in zona volontariamente o quantomeno
accidentalmente, dopo aver gettato scarti di giardino.
Occorre evidenziare
che sulla base del summenzionato Decreto (art. 24): “i costi delle misure
necessarie a prevenire, ridurre al minimo o mitigare gli aspetti negativi delle
specie esotiche invasive, ivi compresi i costi ambientali e relativi alle
risorse, nonché i costi di ripristino, sono a carico delle persone fisiche o
giuridiche responsabili dell’introduzione e diffusione sul territorio di dette specie,
qualora individuate”. In definitiva, attenzione a cosa piantate in giardino o
che scarti di giardino gettate via!