sabato 15 dicembre 2018

Leptothrix ochracea

Quando i batteri divengono visibili ad occhio nudo, possono assumere delle forme straordinarie.


È il caso di  Leptothrix ochracea, un batterio gram-negativo appartenente al phylum Proteobacteria, in cui trovano collocazione diverse specie all'origine di patologie non proprio simpatiche... ma che non hanno niente a che fare con Leptothrix ochracea.



Leptothrix ochracea
Leptothrix ochracea
Gli ammassi arancioni del batterio Leptothrix ochracea in un ruscello nei pressi della sorgente collocata in un'area palustre (Palude Brabbia, Inarzo, VA; 8.73-45.78; dicembre 2018).


Leptothrix ochracea forma estesi ammassi di colore arancione sommersi in acqua, come quelle osservate lungo un ruscello a debole corrente, poco a valle di una sorgente situata in un’area paludosa. Questo batterio cresce infatti in acque ricche di materia organica, ossigeno e soprattutto ferro. La particolare colorazione è dovuta alla considerevole produzione di ossi-idrossidi di ferro, per cui la specie viene indicata come essere un “ecological engineer”, in quanto in grado di alterare la geo-chimica di un ecosistema (Fleming et al., 2018, Appl.Environ. Microbiol.).


Leptothrix ochracea
Leptothrix ochracea
Aspetto al microscopio del batterio Leptothrix ochracea, in cui si notano le guaine arancioni e filamenti liberi.


Al microscopio si possono osservare i filamenti e soprattutto le guaine arancioni in cui sono intrappolati gli ossi-idrossidi di ferro. La produzione di questi ultimi è legata al particolare metabolismo che è di tipo chemo-litotrofico, anche se non è pienamente compreso il meccanismo di assimilazione del carbonio, per cui Leptothrix ochracea è considerato anche un eterotrofo (Fleming et al., op.cit.). Infatti, non tutti i filamenti presentano guaine arancioni.