Pur trattandosi di una specie subcosmopolita, Plagiochasma rupestre è ristretto a climi caldi e asciutti, cioè di tipo mediterraneo. La sua presenza ai piedi delle Alpi è quindi eccezionale e ristretta ad aree con un microclima di questo tipo.
L'ambiente di crescita dell'epatica Plagiochasma rupestre a Colonno, sul Lago di Como.
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Rabenhorst (1911, Kryptogammen-Flora von Deutschland, Oesterreich und der Schweiz, Volume 6, Part 1) e Massalongo (1916, Le "Marchantiaceae" della Flora Europea) riportano la presenza di Plagiochasma rupestre per la località di Colonno, presso Argegno (provincia di Como, 9.15-45.96), ad opera del valente briologo Artaria. Si tratta del locus classicus del rarissimo muschio Pseudoleskea artariae (Brusa, 2001, Cryptogamie, Bryologie 22), intitolato proprio al suo scopritore.
I talli completamente disidratati di Plagiochasma rupestre.
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A oltre 100 anni dalla sua scoperta, Plagiochasma rupestre cresce ancora a Colonno, nei pressi del ponte sul Torrente Camoggia. Plagiochasma rupestre cresce assieme ad una abbonante popolazioni di Pseudoleskea artariae, sebbene preferisca la roccia dove si è depositato un sottile strato di terra.
Dopo l'aspersione, i talli di Plagiochasma rupestre iniziano a reidratarsi.
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Al momento dell'osservazione (febbraio 2019), Plagiochasma rupestre era completamente disidrato e perciò con i talli avvolti in modo tale che la parte inferiore protegga quella superiore. Dopo l'aspersione con acqua, i talli si sono completamente "aperti".
I talli di Plagiochasma rupestre completamente idrati mostrano i gametangi sulla faccia superiore del tallo.
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