Descrizione:
- erbacea annuale, alta sino a 60 cm, eccezionalmente anche oltre; fusto eretto, in genere ramificato sin dalla base
- foglie opposte alla base del fusto, nel resto alterne; lamina sparsamente pelosa, con forma da largamente triangolare a lanceolata, composta (1-2 volte pennata) da lacinie larghe 1-5 mm
- infiorescenze ♀ e ♂ distinte ma sulla stessa pianta; infiorescenze ♀ uniflore poste all’ascella delle foglie immediatamente al di sotto di quelle ♂; infiorescenze ♂ in racemi terminali di 12-20 o più fiori tubulosi
- frutto composto da un involucro monospermo, fusiforme
Riconoscimento:
- dalle specie di assenzio (in particolare da Artemisia annua, A. verlotiorum e A. vulgaris) si riconosce per i fusti densamente pelosi (sparsamente pelosi in A. annua) e per le foglie non aromatiche se strofinate (poco odorose in A. vulgaris)
- agricoltura: infestante nelle coltivazioni legnose e soprattutto nei seminativi
- agricoltura: riduce la qualità delle praterie (specie non palatabile)
- salute umana: polline allergenico delle vie respiratorie
- salute umana: polline e pianta possono creare dermatiti da contatto
- salute animali: i frutti possono causare malattie nel bestiame che li ingerisce
- nessuno
- infrastrutture viarie, in particolare nella fascia tra la carreggiata e il margine con vegetazione a
- piante perenni
- ambienti ruderali, in particolare nelle aree fortemente antropizzate (es. cantieri abbandonati)
- prati, non solo da vicenda
- coltivazioni, soprattutto seminativi e colture sarchiate
- campi lasciati incolti in estate (es. di cereali autunno-vernini)
- trasporto passivo (terra con semi) nel battistrada dei pneumatici o sulla carrozzeria degli automezzi
- semi trasportati dall'acqua di ruscellamento e dei corsi d’acqua
- movimentazione di terra infestata da semi
- sementi e foraggi (es. becchime uccelli) infestate dai semi
- animali: semi mangiati da uccelli o trasportati passivamente (attaccati al pelo)
- tassativa applicazione delle sanzioni previste a livello regionale per il mancato rispetto dello sfalcio
- applicazione rigorosa della normativa regionale sugli ambienti naturali (LR 10/2008)
- evitare la fioritura (tardo VI-IX), anche per il controllo della produzione di polline
- ripulitura automezzi che hanno lavorato in aree infestate
l’eradicazione delle popolazioni di questa specie è supportato da strumenti normativi, che purtroppo non vengono (quasi) mai fatti rispettare
- Fisici:
- estirpazione: manuale, molto efficace e facile su giovani piante (10-30 cm) nel caso di piccole popolazioni
- sfalcio: periodo migliore prima della maturazione dei semi, ma sono necessari diversi tagli per evitarne la fioritura (terze decadi dei mesi di VI, VII e VIII; ma anche successivamente perché può fiorire sino a IX ed anche oltre, ad esempio in piante che nascono a fine estate)
- aratura/erpicatura: trattamento nei campi infestati prima della fioritura
- teli ombreggianti: rallentano lo sviluppo (in estate), seguita dalla semina di piante erbacee competitive (in autunno)
- Chimici:
- diserbante totale (es. glifosato) in aree senza colture
- Gestionali:
- dove possibile, coltivazione di piante antagoniste, in particolare di erbacee perenni in grado di competere per lo spazio fisico, ed eventualmente integrato con impianti di legnose ombreggianti (cespugli o piccoli arbusti), anche al fine di reprimere l’insorgenza dalla banca di semi sepolti
- non lasciare i campi incolti durante il periodo estivo