sabato 21 dicembre 2019

Ambrosia artemisiifolia

Descrizione di Ambrosia artemisiifolia L., comunemente chiamata semplicemente Ambrosia, neofita invasiva inserita in Lombardia tra le specie della Lista Nera (LR 10/2008, DGR XI/2658).

Descrizione:
  • erbacea annuale, alta sino a 60 cm, eccezionalmente anche oltre; fusto eretto, in genere ramificato sin dalla base
  • foglie opposte alla base del fusto, nel resto alterne; lamina sparsamente pelosa, con forma da largamente triangolare a lanceolata, composta (1-2 volte pennata) da lacinie larghe 1-5 mm
  • infiorescenze ♀ e ♂ distinte ma sulla stessa pianta; infiorescenze ♀ uniflore poste all’ascella delle foglie immediatamente al di sotto di quelle ♂; infiorescenze ♂ in racemi terminali di 12-20 o più fiori tubulosi
  • frutto composto da un involucro monospermo, fusiforme
Ambrosia artemisiifolia

Riconoscimento:
  • dalle specie di assenzio (in particolare da Artemisia annua, A. verlotiorum e A. vulgaris) si riconosce per i fusti densamente pelosi (sparsamente pelosi in A. annua) e per le foglie non aromatiche se strofinate (poco odorose in A. vulgaris)
Impatti:
  • agricoltura: infestante nelle coltivazioni legnose e soprattutto nei seminativi
  • agricoltura: riduce la qualità delle praterie (specie non palatabile)
  • salute umana: polline allergenico delle vie respiratorie
  • salute umana: polline e pianta possono creare dermatiti da contatto
  • salute animali: i frutti possono causare malattie nel bestiame che li ingerisce
Usi e benefici:
  • nessuno
Fonti di dispersione:
  • infrastrutture viarie, in particolare nella fascia tra la carreggiata e il margine con vegetazione a
  • piante perenni
  • ambienti ruderali, in particolare nelle aree fortemente antropizzate (es. cantieri abbandonati)
  • prati, non solo da vicenda
  • coltivazioni, soprattutto seminativi e colture sarchiate
  • campi lasciati incolti in estate (es. di cereali autunno-vernini)
  Vettori di dispersione:
  • trasporto passivo (terra con semi) nel battistrada dei pneumatici o sulla carrozzeria degli automezzi
  • semi trasportati dall'acqua di ruscellamento e dei corsi d’acqua
  • movimentazione di terra infestata da semi
  • sementi e foraggi (es. becchime uccelli) infestate dai semi
  • animali: semi mangiati da uccelli o trasportati passivamente (attaccati al pelo)
  Prevenzione alla dispersione:
  • tassativa applicazione delle sanzioni previste a livello regionale per il mancato rispetto dello sfalcio
  • applicazione rigorosa della normativa regionale sugli ambienti naturali (LR 10/2008)
  • evitare la fioritura (tardo VI-IX), anche per il controllo della produzione di polline
  • ripulitura automezzi che hanno lavorato in aree infestate
Metodi di contrasto alla specie:
l’eradicazione delle popolazioni di questa specie è supportato da strumenti normativi, che purtroppo non vengono (quasi) mai fatti rispettare
  • Fisici:
    • estirpazione: manuale, molto efficace e facile su giovani piante (10-30 cm) nel caso di piccole popolazioni
    • sfalcio: periodo migliore prima della maturazione dei semi, ma sono necessari diversi tagli per evitarne la fioritura (terze decadi dei mesi di VI, VII e VIII; ma anche successivamente perché può fiorire sino a IX ed anche oltre, ad esempio in piante che nascono a fine estate)
    • aratura/erpicatura: trattamento nei campi infestati prima della fioritura
    • teli ombreggianti: rallentano lo sviluppo (in estate), seguita dalla semina di piante erbacee competitive (in autunno)
  • Chimici:
    • diserbante totale (es. glifosato) in aree senza colture
  • Gestionali:
    • dove possibile, coltivazione di piante antagoniste, in particolare di erbacee perenni in grado di competere per lo spazio fisico, ed eventualmente integrato con impianti di legnose ombreggianti (cespugli o piccoli arbusti), anche al fine di reprimere l’insorgenza dalla banca di semi sepolti
    • non lasciare i campi incolti durante il periodo estivo