Descrizione:
- liana erbacea perenne, con fusti volubili lunghi anche oltre 1 m; rizoma sotterraneo tuberiforme
- foglie composte in media di 5-9 segmenti lanceolati, con apice acuto, di colore verde scuro; stipole lesiniformi
- fiori ermafroditi, in racemi laterali molto densi; corolla bruno-porporina
- frutto formato da un legume, contenente parecchi semi
Riconoscimento:
- presenta una superficiale somiglianza con il glicine (genera Wisteria), che però non si rinviene quasi mai allo stato spontaneo
- biodiversità: forma tappeti di fusti e foglie che impediscono la crescita di numerose specie erbacee e soprattutto impedisce la rinnovazione di molte specie autoctone
- ecosistemi: copre completamente il suolo, alterandone i processi biogeochimici
- ornamentale: impiegata come liana tappezzante
- alimentare: i rizomi sono commestibili (uso alimentare nei popoli nativi americani)
- commercio: viene talvolta venduta come curiosità ornamentale e/o alimentare
- orti e giardini: sono coltivati per i rizomi a livello hobbistico e più spesso a scopo ornamentale
- popolazioni spontanee: diffuse soprattutto nella aree golenali e nelle zone umide
- animali: i frutti sono appetiti soprattutto dagli uccelli
- per via vegetativa: i lunghi fusti possono raggiungere parecchie decine di metri dai siti dove è stata impianta e quindi radicare
- semi: probabilmente in minor misura rispetto al precedente, ma potrebbero giocare un ruolo importante lungo i corsi d’acqua
- movimentazione di terra infestata da rizomi
- evitare di movimentare la terra dove viene coltivata, al fine di circoscriverne la coltivazione ad un appezzamento ben delimitato
- non gettare parti della pianta (in particolare quelli sotterranei) nel compost, ma metterle nell'indifferenziata
non esistono indicazioni specifiche sulla specie; il rimedio più sicuro è applicare
contemporaneamente più metodi
- Fisici:
- tagli ripetuti, all'incirca ogni 2-3 settimane per tutta la stagione vegetativa, per consumare le riserve nelle radici
- l’estirpazione, anche con mezzi meccanici (frese, erpici, ecc.), può portare a buoni risultati su ampi appezzamenti di scarso valore naturalistico (es. ex terreni agricoli)
- Chimici:
- trattamento con glifosato sull'apparato fogliare
- Gestionali:
- tollera poco l’ombreggiamento, per cui l’impianto di specie legnose ombreggianti è consigliato, soprattutto a seguito degli interventi mirati ad una riduzione della consistenza della copertura al suolo