venerdì 27 dicembre 2019

Apios americana

Descrizione di Apios americana Medik., comunemente chiamato Glicine tuberoso, neofita invasiva piuttosto diffusa soprattutto in pianura, ma in espansione.

Descrizione:
  • liana erbacea perenne, con fusti volubili lunghi anche oltre 1 m; rizoma sotterraneo tuberiforme
  • foglie composte in media di 5-9 segmenti lanceolati, con apice acuto, di colore verde scuro; stipole lesiniformi
  • fiori ermafroditi, in racemi laterali molto densi; corolla bruno-porporina
  • frutto formato da un legume, contenente parecchi semi
Apios americana

Riconoscimento:
  • presenta una superficiale somiglianza con il glicine (genera Wisteria), che però non si rinviene quasi mai allo stato spontaneo
Impatti:
  • biodiversità: forma tappeti di fusti e foglie che impediscono la crescita di numerose specie erbacee e soprattutto impedisce la rinnovazione di molte specie autoctone
  • ecosistemi: copre completamente il suolo, alterandone i processi biogeochimici
Usi e benefici:
  • ornamentale: impiegata come liana tappezzante
  • alimentare: i rizomi sono commestibili (uso alimentare nei popoli nativi americani)
Fonti di dispersione:
  • commercio: viene talvolta venduta come curiosità ornamentale e/o alimentare
  • orti e giardini: sono coltivati per i rizomi a livello hobbistico e più spesso a scopo ornamentale
  • popolazioni spontanee: diffuse soprattutto nella aree golenali e nelle zone umide
  Vettori di dispersione:
  • animali: i frutti sono appetiti soprattutto dagli uccelli
  • per via vegetativa: i lunghi fusti possono raggiungere parecchie decine di metri dai siti dove è stata impianta e quindi radicare
  • semi: probabilmente in minor misura rispetto al precedente, ma potrebbero giocare un ruolo importante lungo i corsi d’acqua
  • movimentazione di terra infestata da rizomi
  Prevenzione alla dispersione:
  • evitare di movimentare la terra dove viene coltivata, al fine di circoscriverne la coltivazione ad un appezzamento ben delimitato
  • non gettare parti della pianta (in particolare quelli sotterranei) nel compost, ma metterle nell'indifferenziata
Metodi di contrasto alla specie:
non esistono indicazioni specifiche sulla specie; il rimedio più sicuro è applicare
contemporaneamente più metodi
  • Fisici:
    • tagli ripetuti, all'incirca ogni 2-3 settimane per tutta la stagione vegetativa, per consumare le riserve nelle radici
    • l’estirpazione, anche con mezzi meccanici (frese, erpici, ecc.), può portare a buoni risultati su ampi appezzamenti di scarso valore naturalistico (es. ex terreni agricoli)
  • Chimici:
    • trattamento con glifosato sull'apparato fogliare
  • Gestionali:
    • tollera poco l’ombreggiamento, per cui l’impianto di specie legnose ombreggianti è consigliato, soprattutto a seguito degli interventi mirati ad una riduzione della consistenza della copertura al suolo