Descrizione:
- pianta erbacea perenne; fusti eretti, gregari, inseriti su rizomi ± ingrossati
- foglie superiori alterne o subopposte, le inferiori più o meno opposte; lamina verde scuro di sopra, ispido-biancastra inferiormente, da ovata a ovato-lanceolata, acuminata, finemente dentata al margine
- fiori in capolini di diametro 4-8 cm e portati su rami terminali in numero variabile; fiori del raggio con ligule di colore giallo; fiori del disco di colore giallo
- frutto formato da acheni
Riconoscimento:
- il Girasole comune (H. annuus) differisce per essere una pianta annuale con fusti solitari e per i capolini che in genere superano abbondantemente i 10 cm di diametro
- sono segnalate naturalizzate altre "entità" perenni del genere Helianthus, ma vi sono ancora dubbi sulla loro corretta identificazione tassonomica (H. cf. decapetalus), in quanto probabili entità di origine orticola. Tra queste, si trova naturalizzato anche sicuramente un ibrido (H. x laetiflorus). Riassumendo:
- H. tuberosus: fusto superante nettamente i 2 m, squame del capolino con apice patente (discosto)
- H. x laetiflorus (H. tuberosus × H. pauciflorus): fusto non superante i 2 m, squame del capolino strettamente appressate
- H. cf. decapetalus: fusto superante nettamente i 2 m, squame del capolino allungate e con apice riflesso
- biodiversità: formano comunità paucispecifiche negli ambienti ripariali, habitat spesso di notevole interesse conservazionistico
- ecosistemi: in inverno le parti aeree muoiono e lasciano il suolo nudo, esposto all’erosione; gli animali che scavano nel terreno per cercare i tubercoli contribuiscono ad incrementare il rischio di erosione
- agricoltura: infestante nelle coltivazioni, in particolare nei campi di mais
Usi e benefici:
- alimentare: i rizomi (in H. tuberosus, ma pure in cultivar che differiscono morfologicamente dalle forme spontanee) sono frequentemente consumati (Topinambur)
- ornamentale: sono spesso coltivate in bordure, soprattutto per la fioritura tardiva delle specie
- commercio: frequentemente vendute, prevalentemente a scopo ornamentale, più raramente a scopo alimentare
- orti e giardini: sono coltivati per i rizomi a livello hobbistico e più spesso a scopo ornamentale
- popolazioni spontanee: lungo corsi d’acqua e nei campi coltivati (soprattutto ai margini)
Vettori di dispersione:
- movimentazione di terra infestata da rizomi e radici
- semi: probabilmente in minor misura rispetto al precedente, ma potrebbero giocare un ruolo importante lungo i corsi d’acqua
Prevenzione alla dispersione:
- applicazione rigorosa della normativa regionale sugli ambienti naturali (LR 10/2008)
- evitare di movimentare la terra dove vengono coltivati, al fine di circoscriverne la coltivazione ad un appezzamento ben delimitato
- non gettare rizomi e radici nel compost, ma metterle nell'indifferenziata
non sono disponibili indicazioni dettagliate; l’estirpazione delle piante sembra essere il metodo più adatto, soprattutto in relazione alle piccole popolazioni presenti
- Fisici:
- estirpazione delle piante in primavera, manuale o con l’aiuto di attrezzi (vanghe, picconi, ecc.)
- sfalcio da attuarsi durante tutta la stagione vegetativa (almeno 4 sfalci, di cui 2 tra VIII-X)
- Chimici:
- diserbo mirato con glifosato (fine estate), ma solo a seguito dell’applicazione di metodi fisici
- Gestionali:
- dove possibile, coltivazione di piante antagoniste, in particolare di cespugli e arbusti, in grado di competere per lo spazio fisico