Descrizione:
- erbacea annuale, alta fino a 150 cm; fusto eretto o ascendente, ramificato
- foglie opposte, le caulinari divise in 3 segmenti lanceolati, di cui il centrale sorretto da un piccioletto lungo fino a ½ della lamina; margine fogliare dentato
- fiori tutti con corolla tubulosa, con 5 denti, giallo-aranciati, portati in capolini peduncolati ascellari o terminali
- frutto costituito da un achenio nerastro di 6-12 mm, appiattito e con 2 reste apicali dotate di setole retrorse
Riconoscimento:
- dall'autoctona Forbicina comune (B. tripartita), divenuta rarissima, si distingue per il segmento apicale delle foglie distintamente picciolato (e non subsessile)
- biodiversità: è divenuta la specie principale di molte aree umide e corsi d’acqua (spesso habitat di interesse conservazionistico), anche a seguito dei processi di eutrofizzazione intercorsi
- biodiversità: forma comunità monospecifiche, che impediscono la crescita di altre specie, tra cui l’autoctona forbicina comune (B. tripartita), divenuta rarissima
- agricoltura: infestante nei campi coltivati, in particolare su suoli umidi
- salute animali: in particolare nei cani, i semi possono provocare infezioni dolorose infilandosi sotto la cute attraverso la pelliccia, nelle orecchie, nelle narici e anche in gola
Usi e benefici:
- nessuno
- popolazioni negli ambienti naturali (aree umide, sentieri nei boschi, ecc.)
- popolazioni negli ambienti antropizzati (cantieri, discariche, margini stradali, ecc.)
Vettori di dispersione:
- i semi possiedono setole che servono ad aggrapparsi al pelo degli animali
- movimentazione di terra infestata da semi
- trasporto passivo (terra con semi) sulla carrozzeria degli automezzi
Prevenzione alla dispersione:
- applicare rigorosamente la normativa regionale sugli ambienti naturali (LR 10/2008)
- ripulitura automezzi che hanno lavorato in aree infestate
non sono disponibili indicazioni dettagliate; il diserbo appare l’unico metodo su estese popolazioni, ma è da valutare attentamente il rapporto costi/benefici in termini ambientali
- Fisici:
- estirpazione: manuale, molto efficace e facile su giovani piante (anche in piane fioritura), soprattutto attuabile nelle piccole popolazioni
- sfalcio: periodo migliore prima della fioritura, ma sono necessari diversi tagli per evitarne la fioritura (almeno tre, a partire da VII); consigliabile solo su estese popolazioni
- teli ombreggianti: impediscono la crescita (in estate); se possibile, in seguito semina di piante erbacee competitive (in autunno)
- Chimici:
- diserbo totale (es. glifosato) in aree senza colture
- diserbo specifico (es. 2,4-D) per dicotiledoni
- Gestionali:
- dove possibile, coltivazione di piante antagoniste, in particolare di erbacee perenni in grado di competere per lo spazio fisico ed eventualmente integrato con impianti di legnose ombreggianti (cespugli o piccoli arbusti)