domenica 29 dicembre 2019

Elaeagnus pungens

Descrizione di Elaeagnus pungens Thunb., comunemente chiamato come Olivagno pungente, neofita invasiva inserita in Lombardia tra le specie della Lista Nera (LR 10/2008, DGR XI/2658). Specie indicatrice del processo di laurofillizzazione.

Descrizione:
  • arbusto sempreverde, piuttosto intricato e con fusti esili, alto sino a 4 m; sui rametti presenta rade spine 
  • foglie alterne; lamina in genere oblunga, con pagina superiore verde lucente e pagina inferiore brunastro-argentea e nervature scure; margine caratteristicamente ondulato
  • fiori riuniti all’ascella delle foglie; calice biancastro-argenteo, con tubo imbutiforme di 6-7 mm e 4 lobi ovati, lunghi circa la metà del tubo; corolla assente
  • frutto costituito da una drupa oblunga, rossa a maturazione
Elaeagnus pungens

    Riconoscimento:
    • non confondibile con altre specie, anche di sempreverdi, per la pagina inferiore della foglia di colore bianco e per la presenza di spine
    Impatti:
    • biodiversità: impedisce la rinnovazione del bosco e contrasta lo sviluppo delle erbacee
    • ecosistemi: cambiamento nelle funzionalità ecosistemiche (specie sempreverde e azotofissatrice)
    • paesaggio: altera il paesaggio naturale (specie sempreverde)
    • accessibilità: forma densi e impenetrabili arbusteti spinosi
    Usi e benefici:
    • ornamentale: utilizzata nella realizzazione di siepi e macchie
    • alimentare: molto di rado coltivata a tale scopo (frutti commestibili)
    Fonti di dispersione:
    • commercio: è comunemente venduta come pianta ornamentale
    • giardini: soprattutto impiegata per la formazione di siepi
    • popolazioni spontanee: nei boschi, soprattutto nei pressi delle abitazioni
      Vettori di dispersione:
    • animali: i frutti sono appetiti soprattutto dagli uccelli
      Prevenzione alla dispersione:
    • evitare la coltivazione di questa specie
    • potare regolarmente le siepi ed anche le piante singole, al fine di contrastare la fruttificazione
    • non gettare in ambiente il materiale tagliato
    Metodi di contrasto alla specie:
    le indicazioni specifiche sono piuttosto scarse; l’intervento immediato con l’estirpazione delle piante appare il metodo più efficace
    • Fisici:
      • rimozione manuale dei semenzali e delle giovani piante
      • estirpazione con l’ausilio di attrezzi
      • il taglio dei fusti è poco efficace, se non applicato a trattamenti chimici
    • Chimici:
      • diserbo fogliare con 2,4-D (temperatura maggiore di 15°C: tardo autunno o inizio primavera)
      • diserbo delle ceppaie dopo il taglio, con glifosato (periodo consigliato: VII-IX)