venerdì 27 dicembre 2019

Humulus japonicus

Descrizione di Humulus japonicus Siebold & Zucc. [= H. scandens (Lour.) Merr.], comunemente chiamato Luppolo del Giappone, neofita invasiva inserita in Lombardia tra le specie della Lista Nera (LR 10/2008, DGR XI/2658), nonché di recente anche tra quelle di interesse europeo (Regolamento UE n. 1143/2014).

Descrizione:
  • pianta erbacea annuale, alta 1-7 m; fusti erbacei, rampicanti, scabri, gracili, attorcigliati di norma ad altre piante
  • foglie opposte con stipole ovate, picciolo e nervi principali spinulosi; lamina palmato-lobata a contorno circolare, con 5(-7) lobi acuti, di colore verde vivo 
  • fiori ♀ e ♂ su piante distinte; infiorescenze ♀ pendule, ovate, con ovari provvisti di 2 stigmi allungati protrusi dal perianzio; infiorescenze a pannocchia con perianzio ridotto a segmenti giallo-verdognoli 
  • frutto formato da brattee non accrescenti che contengono acheni

Humulus japonicus


Riconoscimento:
  • il Luppolo comune, H. lupulus, specie autoctona, si distingue per essere perenne, più robusto, con fusti in parte legnosi e per possedere foglie generalmente con 3 lobi (eccezionalmente 5)
Impatti:
  • biodiversità: forma dense coperture monospecifiche che impediscono la crescita di tutte le altre piante
  • ecosistemi: in inverno lascia il suolo nudo, esposto all'erosione lungo le rive dei corsi d’acqua
  • paesaggio: forma coperture “innaturali”, soprattutto su alberi e lungo le rive dei corsi d’acqua e zone umide
  • agricoltura: infestante nelle coltivazioni estive
  • salute umana: polline allergenico delle vie respiratorie
Usi e benefici:
  • ornamentale: eccellente tappezzante (elevata velocità di crescita)
Fonti di dispersione:
  • popolazioni in ambienti naturali: presenti soprattutto su suolo umido
  Vettori di dispersione:
  • acqua: trasporto dei semi nella corrente
  • vento: probabilmente gioca un ruolo minore
  • movimentazione di terra infestata da semi (forma banca di semi sepolti nel suolo)
  Prevenzione alla dispersione:
  • applicazione rigorosa della normativa regionale sugli ambienti naturali (LR 10/2008)
  • evitare la fioritura (VII-X) per il controllo della produzione di polline
  • evitare la fruttificazione (VIII-X) per il controllo della produzione di semi
  • ripulitura automezzi che hanno lavorato in aree infestate
  •   
Metodi di contrasto alla specie:
specie di difficile contrasto; richiede un notevole sforzo combinato tra i metodi (la banca di semi viene esaurita non prima di tre anni)
  • Fisici:
    • sradicamento: manuale, molto efficace su piccole popolazioni, facile su giovani piante (10- 30 cm) a primavera
    • sfalcio: periodo migliore prima della maturazione dei semi, ma sono necessari diversi tagli (almeno 1 ogni mese) per evitare la fioritura e quindi la produzione di polline
  • Chimici:
    • diserbo con glifosato all'emergenza delle piante (IV-V), prima che le piante si accrescano rendendo difficoltoso l’intervento (e quindi necessario uno sfalcio)
    • nei trattamenti precoci, dalla banca di semi sepolta nel suolo è molto probabile che nascano nuove piante; quindi, trattamenti successivi si rendono necessari per esaurire la banca di semi sepolta nel suolo
  • Gestionali:
    • la piantumazione di alberi e arbusti con chioma densa può aiutare il controllo, ma soltanto abbinata ai precedenti trattamenti