Descrizione:
- piante erbacee perenni, rizomatose, alta fino a 130 cm
- foglie alterne, con lamina tenue ovata o obovata, larghe 2-10 cm, sessile o con picciolo lungo fino a 2 cm
- infiorescenze spiciformi, strettamente lineari, lunghe sino a 35 cm, terminali e ascellari, con fiori distanziati; perianzio molto piccolo
- frutto formato da un achenio biconvesso e di colore marrone
- sono segnalate due specie di Poligoni esotici in Lombardia occidentale:
- P. filiformis (Thunb.) Nakai: foglie obovate con apice ottuso; tepali rossastri
- P. virginiana (L.) Gaertn.: foglie ovate con apice acuto; tepali biancastri
- si distinguono dalle specie autoctone del genere Persicaria per la forma delle foglie (nelle autoctone è strettamente ellittica o lanceolata) e per le dimensioni maggiori della larghezza della lamina (al massimo 2-3 cm nelle specie autoctone)
- biodiversità: accelerano la chiusura delle chiarie boschive
- biodiversità: entrano in competizione con le specie autoctone di Persicaria
- accessibilità: possono colonizzare parzialmente o interamente i sentieri
- ornamentale: piante talvolta coltivate, soprattutto per la creazione di macchie tappezzanti
- commercio: vendute come piante ornamentali
- giardini: talvolta coltivate
- popolazioni in ambienti naturali: attualmente sono la principale fonte di dispersione
- trasporto passivo (terra con semi) nel battistrada dei pneumatici o sulla carrozzeria degli automezzi
- o movimentazione di terra infestata da semi (producono banca di semi sepolti nel suolo)
- semi trasportati dall'acqua di ruscellamento
- animali: semi mangiati da uccelli; forse anche trasportati passivamente (attaccati al pelo?)
- evitare la coltivazione di queste specie
- evitare la fioritura (VII-IX) per il controllo della produzione di semi
- ripulitura automezzi che hanno lavorato in aree infestate
non sono disponibili indicazioni dettagliate; i metodi fisici appaiono sufficientemente adeguati per il controllo delle piccole popolazioni
- Fisici:
- lo sfalcio è poco efficace, senza la rimozione dell’apparato radicale; quindi deve essere abbinato all'estirpazione
- estirpazione manuale in genere facile, anche su piante in fioritura; eventualmente aiutarsi con attrezzi (vanghe, picconi, ecc.) per la rimozione dell’apparato radicale
- indicativamente, sfalcio ogni 2-3 settimane per tutta la stagione vegetativa, al fine di esaurire le riserve nell'apparato radicale; da applicare soprattutto su popolazioni estese
- tutti gli interventi devono essere ripetuti su almeno 3 anni, al fine di esaurire la banca di semi sepolti
- Chimici:
- trattamento fogliare con glifosato (indicativamente a VI-VII) solo in situazioni ambientalmente circoscritte e con poche piante desiderabili
- Gestionali:
- dove possibile (non nelle chiarie boschive), provvedere all'impianto di arbusti con chioma densa